2000 – bronzo (cm) 165 x 60

L’avevo anche chiamata Angelo azzurro, a questa scultura. Nel anno 2’000,ho scelto di rappresentare una crocifissione di donna, simbolo della sofferenza nel percorso femminile . La scelta di non aggiungere ferite fisiche e di applicare invece una patina azzurra al corpo, riflette la mia volontà di rappresentare il dolore in una dimensione di grande dignità e di bellezza. L’opera è stata realizzata con la tecnica del calco dal vero, secondo me la più incisiva per rappresentarne la storia, scegliendo come modella un’amica ballerina.
La nascita dell’opera è legata al romanzo di Shaim Potok Il mio nome è Asher Lev, in cui si narra la vicenda di un artista ebreo alla ricerca di una rappresentazione universale del dolore.
Nella nostra iconografia la crocifissione è sicuramente un’immagine tra le più forti ed evocative ed è questo aspetto ad aver costituito l’idea da cui è stata realizzata quest’opera.